Quello non ero io – ventiduesima puntata

 

opera di Blu, 2010, Rennes (Francia)

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C’ho messo meno a fare Roma-Napoli che Taranto-Otranto, ma alla fine ci sono arrivato, quaranta minuti fa. Sono uscito al casello di Massafra, ho faticato un po’ ma alla fine ho trovato la strada giusta, la provinciale verso Lecce.
-Quando io scendo?
Mi fa l’albanese.
-Quando arriviamo.
Rispondo io.
-Dove?
-A Otranto.
-Tu detto che fermavi Taranto.
-Lo so, ma ho cambiato idea…
Allora lui comincia ad agitarsi, dice che vuole scendere, impugna il freno a mano e minaccia di tirarlo. Io lo spingo, forte.
-Sta fermo cazzo… questa è la mia macchina e vado dove cazzo voglio, se voglio andare a Otranto vado a Otranto, e se vuoi scendere… prego… quello è lo sportello, ma ti avviso, io non mi fermo… se vuoi devi buttarti in corsa.
Poi è stato buono per il resto del viaggio.
L’albanese è voluto scendere qui, a San Foca, non ha salutato, non ha detto ciao o grazie, la sua ultima parola è stata: -Qua.
Non mi è andata male; qua c’è una trattoria sul mare. Ho mangiato del pesce, non mi è piaciuto, quindi era buono, nel senso che generalmente il pesce mi fa schifo.
Mi infilo nella Coupè, questo è uno dei rari momenti in cui penso che un navigatore satellitare mi farebbe comodo. Mi rode affermarlo ma sono stanco. Procedo sul lungomare lento come una vecchia in bicicletta. Lo ammetto; stavo per fare una cosa da fighetta, volevo dare un po’ di soldi all’albanese, gli e li volevo lasciare nello zaino, in quello zaino lurido, ma lui non si è mai staccato da quel coso,  peggio per lui. Chissà dove è ora e che cazzo sta facendo, chissà perché è venuto proprio qui… lo penso e lo continuerei a pensare se non fosse che lo vedo aspettare un passaggio sul ciglio della strada. Mi fermo, sterzo un po’, con la ruota anteriore destra finisco nella sabbia.
-Dove vai ora?
-Torno.
-Già finita la vacanza? Dov’è che torni?
-Nord.
-Nord… senti io vado in Basilicata, se vuoi vieni, dormi lì e domani te ne vai… stavolta l’autista fino in Brianza, o dove cazzo devi andare, non te lo faccio, però domattina ti accompagno in stazione… o in autostrada.
L’albanese si infila in macchina, senza fare storie, pensavo non accettasse, invece è mansueto, rilassato, non ha la faccia di uno allegro, ma di uno che si è appena tolto un peso… niente niente è venuto fin qui per farsi una scopata?

Continua…

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