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Il picco – Il Picco (una commedia brutta e inopportuna)

31 Marzo 2020: il presidente dell’istituto superiore di sanità dichiara che è stato probabilmente raggiunto il picco dei contagi. Intanto nessuna partita di calcio ufficiale viene disputata nel mondo.”

Letto e interpretato da Giorgio Consoli.

Il picco

Ore 17:45. Una stradina della Capitale. Non passa nessuno, tranne un sessantenne con un barboncino bianco al guinzaglio. L’uomo si guarda intorno circospetto, poi si ferma all’altezza di una saracinesca. Bussa: una volta, due volte e per finire tre colpi in rapida successione. Una domanda proviene dall’altra parte della superficie metallica: «Ci stanno le guardie?»

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Il lato oscuro – Il Picco (una commedia brutta e inopportuna)

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Letto e interpretato da Giorgio Consoli.

“26 Marzo 2020: il ministero dell’interno rivela che durante il lockdown i reati comuni sono crollati del 75%”

Il lato oscuro

«Perché nun se famo un supermercato de notte?»

Amedeo Caccia parla di lavoro con suo figlio Giovanni, e il loro lavoro, da almeno tre generazioni, è rubare negli appartamenti. Con il lockdown, e la conseguente costante presenza degli italiani in casa, l’azienda di famiglia è entrata in crisi.

«Ah papà ma che cazzo sta a ddi’? Ma tu c’hai presente i sistemi de videosorveglianza e l’allarmi che ce stanno mo? Mica stamo ai tempi tua…»

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La toponomastica spiegata a un bambino di otto anni

Il bambino percorreva quella strada quasi ogni giorno, era la strada che da scuola lo portava a casa; non ci mise molto a individuare la novità.
-Signore Signore…
Disse il bambino, richiamando l’attenzione di un uomo vestito come il suo papà: giacca, cravatta e scarpe marroni.
-Chi era quello?
E il bambino, che era un bambino intelligente e curioso, indicò una targa, e sulla targa c’era scritto “Via Bettino Craxi”.
-Era un ladro.
Disse l’uomo in giacca e cravatta.
-E perché gli hanno dato una strada?
Chiese il bambino.
-Perché era il più bravo di tutti.
Rispose l’uomo.
-Perché rubava ai ricchi per dare ai poveri?
-Non proprio…
Il bambino non capì, ma fece finta del contrario. Poi quasi cadde per uno schiaffo in piena faccia.
-Ora dammi gli spicci che hai in tasca.
Il bambino, piangendo, e già col moccio che gocciolava dal naso come da un rubinetto rotto, disse che aveva solo due caramelle e una gomma da masticare, e l’uomo in giacca e cravatta rispose che andavano bene lo stesso.
Da quel giorno il bambino capì che un criminale è un criminale anche se porta la giacca e la cravatta. O se gli dedicano una via.