“15 MARZO 2021: IN ATTESA DI VERIFICHE DA PARTE DELL’AGENZIA EMA SU ALCUNE MORTI SOSPETTE, L’ITALIA SOSPENDE LE VACCINAZIONI CON IL FARMACO PRODOTTO DA ASTRAZENECA”
La fiala
Marco guida verso casa di suo cognato; per strada non c’è nessuno a causa della “zona rossa”, così può spingere la sua vecchia Fiesta a tavoletta, e senza accorgersene ondeggia avanti e indietro sul sedile, come a spingere fisicamente quella carretta, il cui contachilometri è ormai fermo da anni per sfinimento e disperazione. Marco è un trentenne romano dalla corporatura minuta e per questo è chiamato da tutti Marchino, e la cosa gli dà terribilmente fastidio; non tanto perché quel nomignolo gli ricorderebbe la sua non prorompente fisicità, ma perché nessuno si è sforzato di trovargli un soprannome ironico, in una città che dell’ironia e del sarcasmo ha fatto una sua seconda lingua. Prendi suo cognato ad esempio, il marito di sua sorella Cinzia, si chiama Alessio, ma tutti lo chiamano l’Abate, e non perché sia un fervente sostenitore dei precetti cristiani, al contrario è conosciuto come uno dei più pericolosi figli di puttana dell’Alessandrino. Ufficialmente l’Abate gestirebbe una pompa di benzina, ma la sua vera occupazione sono gli impicci, che nella capitale sono una precisa categoria del terziario: commercio, trasporti, servizi e appunto impicci. Nello specifico si occupa di ricettazione, ma anche truffe e strozzinaggio, e non disdegna talvolta rompere le ossa a qualcuno dietro compenso. Insomma, un uomo timorato di Dio.
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